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Janus / interviste

Mario Codogno, talks about Palazzo Diedo and Berggruen Arts & Culture

MARIO CODOGNATO

Director Berggruen Arts & Culture

Intervista sulla storia di Palazzo Diedo e dell’importanza della produzione di arte contemporanea al suo interno, inclusa attraverso residenze artistiche.

 ADRIANA RISPOLI Curatrice di Berggruen Arts & Culture

ADRIANA RISPOLI

Curatrice di Berggruen Arts & Culture

Adriana Rispoli ci racconta come gli interventi degli artisti dialogano con l’architettura settecentesca di Andrea Tirali, trasformando gli spazi storici con opere ispirate ai mestieri tradizionali veneziani come affreschi, vetro di Murano, tessuti preziosi e pavimenti dal design tipico.

IBRAHIM MAHAMA Globalizzazione e memoria storica

IBRAHIM MAHAMA

Globalizzazione e memoria storica

L’artista ghanese Ibrahim Mahama racconta le sue opere esposte a Palazzo Diedo a Venezia. Mahama condivide la sua prospettiva sulla globalizzazione, il lavoro e la circolazione delle merci attraverso installazioni create in collaborazione con le comunità locali

 MARIKO MORI Peace Crystal

MARIKO MORI

Peace Crystal

L’artista contemporanea Mariko Mori ci introduce alle sue opere esposte a Palazzo Diedo a Venezia. Nell'intervista Mariko Mori parla di “Peace Crystal”, una scultura site-specific realizzata in cristallo di vetro che fa parte di un progetto monumentale iniziato nel 2010.

 JIM SHAW Misticismo e realismo

JIM SHAW

Misticismo e realismo

L’artista americano Jim Shaw parla delle sue opere esposte a Palazzo Diedo a Venezia in occasione della mostra Janus. Conosciuto per la sua pratica immaginativa, inventiva ed eclettica che abbraccia diversi media, dalla pittura alla scultura, Jim Shaw esplora costantemente una vasta gamma di mitologie personali e culturali attraverso l’autoanalisi e la ricerca storica.

 Silvio Fassi Studio Intervista con Silvio Fassi, Sebastiano Roveroni e Maddalena Gallamini

Silvio Fassi Studio

Intervista con Silvio Fassi, Sebastiano Roveroni e Maddalena Gallamini

In questa intervista, Silvio Fassi, Sebastiano Roveroni e Maddalena Gallamini dello studio Silvio Fassi raccontano i lavori di restauro e valorizzazione eseguiti a Palazzo Diedo. Scopri come questo intervento ha restituito nuova vita a un edificio storico del XVIII secolo, trasformandolo in uno spazio che coniuga tradizione architettonica e innovazione artistica.

Janus / talks

 MARIKO MORI e EMANUELE COCCIA | Oneness | Conversazione con Adriana Rispoli

Oneness

MARIKO MORI e EMANUELE COCCIA
Conversazione con Adriana Rispoli

Ascolta la conversazione tra Ibrahim Mahama e Ibrahim Lo con Adriana Rispoli, curatrice di Berggruen Arts & Culture. I temi affrontati sono: dall’emancipazione e il riscatto attraverso lo studio, l’arte e la cultura, a quello del viaggio, toccando il fenomeno della globalizzazione, della migrazione e del mondo in movimento.

Yes we can

IBRAHIM MAHAMA e IBRAHIM LO
Conversazione con Adriana Rispoli

Ascolta la conversazione tra Mariko Mori e Emanuele Coccia moderata da Adriana Rispoli, curatrice di Berggruen Arts & Culture. Durante l’incontro sono stati affrontati i temi legati all’arte e alla filosofia, in occasione della nuova installazione, nel giardino di Palazzo Corner della Ca’ Granda, Peace Crystal di Mariko Mori, artista che sa fondere tecnologia e linguaggio digitale con la riscoperta delle radici ancestrali dell’uomo, la sensibilizzazione al tema dell’uguaglianza tra i popoli e la tutela della natura.

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Location

45.4435,12.3321

Palazzo Diedo

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Fondamenta Diedo

Cannaregio 2386, Venezia

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Vaporetto stop – Linea 1
San Marcuola o Ca’ d’Oro

Press

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Ufficio stampa internazionale

Mae Cuthbertson
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+44 7495 495 119 

Jeanette Ward
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+44 7729 930 812

Ufficio stampa italiano

Elena Casadoro Kopp
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+39 3348 602 488

Marsilio Arte
Giovanna Ambrosano
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Novità ed Eventi

Mostre in Corso

Exhibition

JANUS
Urs Fischer
Piero Golia
Carsten Höller
Ibrahim Mahama
Mariko Mori
Sterling Ruby
Jim Shaw
Hiroshi Sugimoto
AYA TAKANO
Lee Ufan
Liu Wei

JANUS
Urs Fischer
Piero Golia
Carsten Höller
Ibrahim Mahama
Mariko Mori
Sterling Ruby
Jim Shaw
Hiroshi Sugimoto
AYA TAKANO
Lee Ufan
Liu Wei

Exhibition

Palazzo Diedo, nuovo spazio dedicato all'arte contemporanea, il più grande a Venezia nell’ultimo decennio, apre al pubblico il 20 aprile 2024 con 11 interventi originali site-specific di altrettanti artisti di fama internazionale: Urs Fischer, Piero Golia, Carsten Höller, Ibrahim Mahama, Mariko Mori, Sterling Ruby, Jim Shaw, Hiroshi Sugimoto, AYA TAKANO, Lee Ufan e Liu Wei.

La mostra, intitolata Janus, e i due progetti speciali, presentati in collaborazione rispettivamente con The Kitchen di New York e con la Polaroid Foundation, riaprono il Palazzo dopo un importante restauro in concomitanza con la 60° Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia 2024.


Gli interventi degli artisti sono stati concepiti in dialogo con l'architettura e le caratteristiche dell'edificio settecentesco realizzato da Andrea Tirali, un tempo sede di una delle più potenti famiglie veneziane e successivamente utilizzato come scuola elementare e come tribunale. Le opere sono ispirate ai mestieri tradizionali legati a Venezia, come gli affreschi, il vetro di Murano, i tessuti preziosi e i pavimenti con il loro tipico design. La mostra prende il nome da Giano (Janus), il dio romano degli inizi, spesso visto con due facce, una che guarda in avanti e l'altra all'indietro, a indicare l'obiettivo della mostra di unire simbolicamente la storia con la contemporaneità.

Janus è la mostra inaugurale di Palazzo Diedo che riunisce undici artisti invitati a creare opere site specific in diretto rapporto con l’architettura e legate all’antica tradizione dei mestieri d’arte di Venezia, come gli affreschi, i teleri, il vetro di Murano, i tessuti preziosi e la decorazione a terrazza dei pavimenti.

La mostra prende il nome da Giano (Janus), tra le divinità più antiche e venerate del Pantheon romano il dio degli inizi e dei passaggi che con la sua classica iconografia bifronte è in grado di guardare contemporaneamente al passato e al futuro. Questa la sfida raccolta dagli artisti nell’affrontare gli spazi settecenteschi del Palazzo e nell’interpretare in chiave contemporanea, ognuno con la propria sensibilità, le preziose tecniche artigianali che hanno reso grande la storia di Venezia.

A partire dall’ingresso trasformato da Liu Wei in un onirico spazio immersivo popolato da animali fantastici, le opere si insinuano in tutti e quattro i piani giocando sulla meraviglia e lo spaesamento o sull’affinità e la mimesi. Agli affreschi e stucchi antichi si alternano soffitti con ludici sfondati pittorici sul cielo e sul mare di Urs Fischer e AYA TAKANO, che in maniera diversa riprendono la storia dell’arte e i simboli dell’iconografia veneziana (rispettivamente la Camera degli Sposi e il Mercante di Venezia), e i “teleri” di Mariko Mori e Hiroshi Sugimoto che aprono lo sguardo sul proprio personalissimo concetto di luce. Dalla pennellata concettuale di Lee Ufan, eseguita con l’antica tecnica dell’affresco a giornate, alla tela riportata di Jim Shaw, di una tale ricchezza di dettagli e simboli da far invidia ai più enigmatici temi allegorici del passato, fino allo stucco di Ibrahim Mahama che nel soggetto e ancor più nel processo (prodotto in Ghana nella scuola da lui fondata Red Clay) ci impone una riflessione sulla storia e la memoria per affrontare i cambiamenti necessari per superare le ingiustizie del mondo contemporaneo.

La scala, le luci, il pavimento, (Carsten Holler, Sterling Ruby, Piero Golia) elementi strutturali e funzionali dello spazio, sono stati altrettanto coinvolti dal gesto conturbante degli artisti che nell’utilizzo di materiali e tecniche tradizionali, sornionamente si mimetizzano nello spazio previo generare un detournement nello spettatore al momento della loro sperimentazione.

Per approfondire le poetiche dei singoli artisti, insieme alle opere permanenti la mostra presenta anche opere di nuova produzione o concettualmente legate al contesto.

Metafora stessa di Palazzo Diedo che intende guardare al passato per poter interpretare il futuro, Janus unisce artisti di nazionalità e culture diverse ponendosi come ponte tra est e ovest, sud e nord perché nel vedere insieme il prima e il dopo si possa attraversare la soglia che ci porterà dal vecchio al nuovo.

Artisti

  • Urs Fischer

    Nato nel 1973 a Zurigo, in Svizzera. Vive e lavora a New York, negli Stati Uniti

  • Piero Golia

    Nato nel 1974 a Napoli. Vive e lavora a Los Angeles

  • Carsten Höller

    Nato nel 1961 in Germania. Vive e lavora a Stoccolma, in Svezia e a Biriwa, in Ghana

  • Ibrahim Mahama

    Nato nel 1987 a Tamale, in Ghana. Vive e lavora ad Accra e Tamale, in Ghana

  • Mariko Mori

    Nata nel 1967 a Tokyo, in Giappone. Vive e lavora in Giappone

  • Sterling Ruby

    Nato nel 1972 a Bitburg, in Germania. Vive e lavora a Los Angeles, negli Stati Uniti

  • Jim Shaw

    Nato nel 1952 in Michigan, negli Stati Uniti. Vive e lavora a Los Angeles

  • Hiroshi Sugimoto

    Nato nel 1948 a Tokyo, in Giappone. Vive e lavora a New York, negli Stati Uniti e a Tokyo, in Giappone

  • Aya Takano's fresco Palazzo Diedo

    AYA TAKANO

    Nata nel 1976 a Saitama, in Giappone. Vive e lavora a Kamakura, in Giappone

  • Lee Ufan

    Nato nel 1936 a Kyongnam, in Corea del Sud. Vive e lavora in Giappone

  • Liu Wei

    Nato nel 1972 a Pechino, in Cina. Vive e lavora a Pechino, in Cina

temporanei

Progetti Speciali

© Massimo Pistore

Rhea Dillon

in collaborazione con The Kitchen

La celebre istituzione culturale interdisciplinare di New York The Kitchen presenta Rhea Dillon (nata nel 1996), l'artista e scrittrice londinese che esamina i modi in cui la Blackness è concettualizzata in una pratica estetica e teorica.

20 x 24 at Diedo

© Massimo Pistore

20 x 24 at Diedo

con la Fondazione Polaroid

Per l'apertura di Palazzo Diedo, la Polaroid Foundation ha invitato gli 11 artisti partecipanti alla mostra inaugurale Janus a creare un'opera originale utilizzando la Polaroid 20×24. La macchina istantanea più grande del mondo è alta quasi due metri, pesa più di 120 kg e produce foto da 20×24 pollici (50×60 cm) con una notevole risoluzione.

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Ibrahim Mahama
Mariko Mori
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JANUS
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Ibrahim Mahama
Mariko Mori
Sterling Ruby
Jim Shaw
Hiroshi Sugimoto
AYA TAKANO
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Liu Wei

Exhibition

Palazzo Diedo, nuovo spazio dedicato all'arte contemporanea, il più grande a Venezia nell’ultimo decennio, apre al pubblico il 20 aprile 2024 con 11 interventi originali site-specific di altrettanti artisti di fama internazionale: Urs Fischer, Piero Golia, Carsten Höller, Ibrahim Mahama, Mariko Mori, Sterling Ruby, Jim Shaw, Hiroshi Sugimoto, AYA TAKANO, Lee Ufan e Liu Wei.

La mostra, intitolata Janus, e i due progetti speciali, presentati in collaborazione rispettivamente con The Kitchen di New York e con la Polaroid Foundation, riaprono il Palazzo dopo un importante restauro in concomitanza con la 60° Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia 2024.


Gli interventi degli artisti sono stati concepiti in dialogo con l'architettura e le caratteristiche dell'edificio settecentesco realizzato da Andrea Tirali, un tempo sede di una delle più potenti famiglie veneziane e successivamente utilizzato come scuola elementare e come tribunale. Le opere sono ispirate ai mestieri tradizionali legati a Venezia, come gli affreschi, il vetro di Murano, i tessuti preziosi e i pavimenti con il loro tipico design. La mostra prende il nome da Giano (Janus), il dio romano degli inizi, spesso visto con due facce, una che guarda in avanti e l'altra all'indietro, a indicare l'obiettivo della mostra di unire simbolicamente la storia con la contemporaneità.

Janus è la mostra inaugurale di Palazzo Diedo che riunisce undici artisti invitati a creare opere site specific in diretto rapporto con l’architettura e legate all’antica tradizione dei mestieri d’arte di Venezia, come gli affreschi, i teleri, il vetro di Murano, i tessuti preziosi e la decorazione a terrazza dei pavimenti.

La mostra prende il nome da Giano (Janus), tra le divinità più antiche e venerate del Pantheon romano il dio degli inizi e dei passaggi che con la sua classica iconografia bifronte è in grado di guardare contemporaneamente al passato e al futuro. Questa la sfida raccolta dagli artisti nell’affrontare gli spazi settecenteschi del Palazzo e nell’interpretare in chiave contemporanea, ognuno con la propria sensibilità, le preziose tecniche artigianali che hanno reso grande la storia di Venezia.

A partire dall’ingresso trasformato da Liu Wei in un onirico spazio immersivo popolato da animali fantastici, le opere si insinuano in tutti e quattro i piani giocando sulla meraviglia e lo spaesamento o sull’affinità e la mimesi. Agli affreschi e stucchi antichi si alternano soffitti con ludici sfondati pittorici sul cielo e sul mare di Urs Fischer e AYA TAKANO, che in maniera diversa riprendono la storia dell’arte e i simboli dell’iconografia veneziana (rispettivamente la Camera degli Sposi e il Mercante di Venezia), e i “teleri” di Mariko Mori e Hiroshi Sugimoto che aprono lo sguardo sul proprio personalissimo concetto di luce. Dalla pennellata concettuale di Lee Ufan, eseguita con l’antica tecnica dell’affresco a giornate, alla tela riportata di Jim Shaw, di una tale ricchezza di dettagli e simboli da far invidia ai più enigmatici temi allegorici del passato, fino allo stucco di Ibrahim Mahama che nel soggetto e ancor più nel processo (prodotto in Ghana nella scuola da lui fondata Red Clay) ci impone una riflessione sulla storia e la memoria per affrontare i cambiamenti necessari per superare le ingiustizie del mondo contemporaneo.

La scala, le luci, il pavimento, (Carsten Holler, Sterling Ruby, Piero Golia) elementi strutturali e funzionali dello spazio, sono stati altrettanto coinvolti dal gesto conturbante degli artisti che nell’utilizzo di materiali e tecniche tradizionali, sornionamente si mimetizzano nello spazio previo generare un detournement nello spettatore al momento della loro sperimentazione.

Per approfondire le poetiche dei singoli artisti, insieme alle opere permanenti la mostra presenta anche opere di nuova produzione o concettualmente legate al contesto.

Metafora stessa di Palazzo Diedo che intende guardare al passato per poter interpretare il futuro, Janus unisce artisti di nazionalità e culture diverse ponendosi come ponte tra est e ovest, sud e nord perché nel vedere insieme il prima e il dopo si possa attraversare la soglia che ci porterà dal vecchio al nuovo.

Artisti

  • Urs Fischer

    Nato nel 1973 a Zurigo, in Svizzera. Vive e lavora a New York, negli Stati Uniti

  • Piero Golia

    Nato nel 1974 a Napoli. Vive e lavora a Los Angeles

  • Carsten Höller

    Nato nel 1961 in Germania. Vive e lavora a Stoccolma, in Svezia e a Biriwa, in Ghana

  • Ibrahim Mahama

    Nato nel 1987 a Tamale, in Ghana. Vive e lavora ad Accra e Tamale, in Ghana

  • Mariko Mori

    Nata nel 1967 a Tokyo, in Giappone. Vive e lavora in Giappone

  • Sterling Ruby

    Nato nel 1972 a Bitburg, in Germania. Vive e lavora a Los Angeles, negli Stati Uniti

  • Jim Shaw

    Nato nel 1952 in Michigan, negli Stati Uniti. Vive e lavora a Los Angeles

  • Hiroshi Sugimoto

    Nato nel 1948 a Tokyo, in Giappone. Vive e lavora a New York, negli Stati Uniti e a Tokyo, in Giappone

  • Aya Takano's fresco Palazzo Diedo

    AYA TAKANO

    Nata nel 1976 a Saitama, in Giappone. Vive e lavora a Kamakura, in Giappone

  • Lee Ufan

    Nato nel 1936 a Kyongnam, in Corea del Sud. Vive e lavora in Giappone

  • Liu Wei

    Nato nel 1972 a Pechino, in Cina. Vive e lavora a Pechino, in Cina

temporanei

Progetti Speciali

© Massimo Pistore

Rhea Dillon

in collaborazione con The Kitchen

La celebre istituzione culturale interdisciplinare di New York The Kitchen presenta Rhea Dillon (nata nel 1996), l'artista e scrittrice londinese che esamina i modi in cui la Blackness è concettualizzata in una pratica estetica e teorica.

20 x 24 at Diedo

© Massimo Pistore

20 x 24 at Diedo

con la Fondazione Polaroid

Per l'apertura di Palazzo Diedo, la Polaroid Foundation ha invitato gli 11 artisti partecipanti alla mostra inaugurale Janus a creare un'opera originale utilizzando la Polaroid 20×24. La macchina istantanea più grande del mondo è alta quasi due metri, pesa più di 120 kg e produce foto da 20×24 pollici (50×60 cm) con una notevole risoluzione.

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Cannaregio 2386
30121 Venezia