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Giurisdizione
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Orari di Apertura

Aperto: giovedì, venerdì, sabato, domenica
dalle ore 10 alle 19 

ultimo ingresso ore 18

Chiuso: lunedì, martedì, mercoledì

+++

Palazzo Diedo rimarrà chiuso al pubblico
20, 21 giugno 2024, per l'evento
What is Universalism?
by Berggruen Institute Europe

Apertura speciale
22 giugno 2024, dalle 17 alle 24
in occasione dell'Art Night 2024

Location

45.4435,12.3321

Palazzo Diedo

Link a Google Map

Fondamenta Diedo

Cannaregio 2386, Venezia

Vaporetto stop – Linea 1
San Marcuola o Ca’ d’Oro

Tickets

  • Intero:

    € 12,00

  • Ridotto:

    € 10,00

    Gruppi organizzati da 10 a 30 unità, guide autorizzate, insegnanti di ogni grado con documento ministeriale valido, tessera FAI, tessera Touring Club Italiano, possessori biglietto mostra "Helmut Newton. Legacy" de Le Stanze della Fotografia Venezia

  • Ridotto speciale:

    € 5,00

    Visitatori dai 19 ai 26 anni

  • Gratuito

    Visitatori fino a 18 anni, giornalisti accreditati o in possesso di tessera stampa in corso di validità, associati ICOM, visitatori con disabilità + 1 accompagnatore

    residenti nel Comune di Venezia in possesso di un documento di identità (tutti i giovedì)

Diritto di prevendita: € 1,50

Prenotazione per gruppi e scolaresche TOSC

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+39 0410980227

lun → ven  9.30 → 18

_

Contatti Biglietteria

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tel. / whatsapp +39 3423372548

gio → dom  10 → 18

Accessibilità

La visita a JANUS prevede l'accesso a 4 piani di Palazzo Diedo, tramite scale. 

L'ascensore è riservato ai visitatori con disabilità motoria.

Ingresso non consentito a cani o animali. Consensito l'accesso ai cani guida / assistenza nei termini di legge.

Sono disponibili armadietti guardaroba.

  

Press

Cartella stampa - click here

Ufficio stampa internazionale

Mae Cuthbertson
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+44 7495 495 119 

Jeanette Ward
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+44 7729 930 812

Ufficio stampa italiano

Elena Casadoro Kopp
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+39 3348 602 488

Marsilio Arte
Giovanna Ambrosano
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in corso

Novità ed Eventi

Mostre in Corso

Exhibition

JANUS
Urs Fischer
Piero Golia
Carsten Höller
Ibrahim Mahama
Mariko Mori
Sterling Ruby
Jim Shaw
Hiroshi Sugimoto
AYA TAKANO
Lee Ufan
Liu Wei

JANUS
Urs Fischer
Piero Golia
Carsten Höller
Ibrahim Mahama
Mariko Mori
Sterling Ruby
Jim Shaw
Hiroshi Sugimoto
AYA TAKANO
Lee Ufan
Liu Wei

Exhibition

Palazzo Diedo, nuovo spazio dedicato all'arte contemporanea, il più grande a Venezia nell’ultimo decennio, apre al pubblico il 20 aprile 2024 con 11 interventi originali site-specific di altrettanti artisti di fama internazionale: Urs Fischer, Piero Golia, Carsten Höller, Ibrahim Mahama, Mariko Mori, Sterling Ruby, Jim Shaw, Hiroshi Sugimoto, AYA TAKANO, Lee Ufan e Liu Wei.

La mostra, intitolata Janus, e i due progetti speciali, presentati in collaborazione rispettivamente con The Kitchen di New York e con la Polaroid Foundation, riaprono il Palazzo dopo un importante restauro in concomitanza con la 60° Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia 2024.


Gli interventi degli artisti sono stati concepiti in dialogo con l'architettura e le caratteristiche dell'edificio settecentesco realizzato da Andrea Tirali, un tempo sede di una delle più potenti famiglie veneziane e successivamente utilizzato come scuola elementare e come tribunale. Le opere sono ispirate ai mestieri tradizionali legati a Venezia, come gli affreschi, il vetro di Murano, i tessuti preziosi e i pavimenti con il loro tipico design. La mostra prende il nome da Giano (Janus), il dio romano degli inizi, spesso visto con due facce, una che guarda in avanti e l'altra all'indietro, a indicare l'obiettivo della mostra di unire simbolicamente la storia con la contemporaneità.

Janus è la mostra inaugurale di Palazzo Diedo che riunisce undici artisti invitati a creare opere site specific in diretto rapporto con l’architettura e legate all’antica tradizione dei mestieri d’arte di Venezia, come gli affreschi, i teleri, il vetro di Murano, i tessuti preziosi e la decorazione a terrazza dei pavimenti.

La mostra prende il nome da Giano (Janus), tra le divinità più antiche e venerate del Pantheon romano il dio degli inizi e dei passaggi che con la sua classica iconografia bifronte è in grado di guardare contemporaneamente al passato e al futuro. Questa la sfida raccolta dagli artisti nell’affrontare gli spazi settecenteschi del Palazzo e nell’interpretare in chiave contemporanea, ognuno con la propria sensibilità, le preziose tecniche artigianali che hanno reso grande la storia di Venezia.

A partire dall’ingresso trasformato da Liu Wei in un onirico spazio immersivo popolato da animali fantastici, le opere si insinuano in tutti e quattro i piani giocando sulla meraviglia e lo spaesamento o sull’affinità e la mimesi. Agli affreschi e stucchi antichi si alternano soffitti con ludici sfondati pittorici sul cielo e sul mare di Urs Fischer e AYA TAKANO, che in maniera diversa riprendono la storia dell’arte e i simboli dell’iconografia veneziana (rispettivamente la Camera degli Sposi e il Mercante di Venezia), e i “teleri” di Mariko Mori e Hiroshi Sugimoto che aprono lo sguardo sul proprio personalissimo concetto di luce. Dalla pennellata concettuale di Lee Ufan, eseguita con l’antica tecnica dell’affresco a giornate, alla tela riportata di Jim Shaw, di una tale ricchezza di dettagli e simboli da far invidia ai più enigmatici temi allegorici del passato, fino allo stucco di Ibrahim Mahama che nel soggetto e ancor più nel processo (prodotto in Ghana nella scuola da lui fondata Red Clay) ci impone una riflessione sulla storia e la memoria per affrontare i cambiamenti necessari per superare le ingiustizie del mondo contemporaneo.

La scala, le luci, il pavimento, (Carsten Holler, Sterling Ruby, Piero Golia) elementi strutturali e funzionali dello spazio, sono stati altrettanto coinvolti dal gesto conturbante degli artisti che nell’utilizzo di materiali e tecniche tradizionali, sornionamente si mimetizzano nello spazio previo generare un detournement nello spettatore al momento della loro sperimentazione.

Per approfondire le poetiche dei singoli artisti, insieme alle opere permanenti la mostra presenta anche opere di nuova produzione o concettualmente legate al contesto.

Metafora stessa di Palazzo Diedo che intende guardare al passato per poter interpretare il futuro, Janus unisce artisti di nazionalità e culture diverse ponendosi come ponte tra est e ovest, sud e nord perché nel vedere insieme il prima e il dopo si possa attraversare la soglia che ci porterà dal vecchio al nuovo.

Artisti

  • Urs Fischer

    Nato nel 1973 a Zurigo, in Svizzera. Vive e lavora a New York, negli Stati Uniti

  • Piero Golia

    Nato nel 1974 a Napoli. Vive e lavora a Los Angeles

  • Carsten Höller

    Nato nel 1961 in Germania. Vive e lavora a Stoccolma, in Svezia e a Biriwa, in Ghana

  • Ibrahim Mahama

    Nato nel 1987 a Tamale, in Ghana. Vive e lavora ad Accra e Tamale, in Ghana

  • Mariko Mori

    Nata nel 1967 a Tokyo, in Giappone. Vive e lavora in Giappone

  • Sterling Ruby

    Nato nel 1972 a Bitburg, in Germania. Vive e lavora a Los Angeles, negli Stati Uniti

  • Jim Shaw

    Nato nel 1952 in Michigan, negli Stati Uniti. Vive e lavora a Los Angeles

  • Hiroshi Sugimoto

    Nato nel 1948 a Tokyo, in Giappone. Vive e lavora a New York, negli Stati Uniti e a Tokyo, in Giappone

  • Aya Takano's fresco Palazzo Diedo

    AYA TAKANO

    Nata nel 1976 a Saitama, in Giappone. Vive e lavora a Kamakura, in Giappone

  • Lee Ufan

    Nato nel 1936 a Kyongnam, in Corea del Sud. Vive e lavora in Giappone

  • Liu Wei

    Nato nel 1972 a Pechino, in Cina. Vive e lavora a Pechino, in Cina

temporanei

Progetti Speciali

© Massimo Pistore

Rhea Dillon

in collaborazione con The Kitchen

La celebre istituzione culturale interdisciplinare di New York The Kitchen presenta Rhea Dillon (nata nel 1996), l'artista e scrittrice londinese che esamina i modi in cui la Blackness è concettualizzata in una pratica estetica e teorica.

20 x 24 at Diedo

© Massimo Pistore

20 x 24 at Diedo

con la Fondazione Polaroid

Per l'apertura di Palazzo Diedo, la Polaroid Foundation ha invitato gli 11 artisti partecipanti alla mostra inaugurale Janus a creare un'opera originale utilizzando la Polaroid 20×24. La macchina istantanea più grande del mondo è alta quasi due metri, pesa più di 120 kg e produce foto da 20×24 pollici (50×60 cm) con una notevole risoluzione.

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what’s on (ita) sviluppo

in corso

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Mostre in Corso

Exhibition

JANUS
Urs Fischer
Piero Golia
Carsten Höller
Ibrahim Mahama
Mariko Mori
Sterling Ruby
Jim Shaw
Hiroshi Sugimoto
AYA TAKANO
Lee Ufan
Liu Wei

JANUS
Urs Fischer
Piero Golia
Carsten Höller
Ibrahim Mahama
Mariko Mori
Sterling Ruby
Jim Shaw
Hiroshi Sugimoto
AYA TAKANO
Lee Ufan
Liu Wei

Exhibition

Palazzo Diedo, nuovo spazio dedicato all'arte contemporanea, il più grande a Venezia nell’ultimo decennio, apre al pubblico il 20 aprile 2024 con 11 interventi originali site-specific di altrettanti artisti di fama internazionale: Urs Fischer, Piero Golia, Carsten Höller, Ibrahim Mahama, Mariko Mori, Sterling Ruby, Jim Shaw, Hiroshi Sugimoto, AYA TAKANO, Lee Ufan e Liu Wei.

La mostra, intitolata Janus, e i due progetti speciali, presentati in collaborazione rispettivamente con The Kitchen di New York e con la Polaroid Foundation, riaprono il Palazzo dopo un importante restauro in concomitanza con la 60° Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia 2024.


Gli interventi degli artisti sono stati concepiti in dialogo con l'architettura e le caratteristiche dell'edificio settecentesco realizzato da Andrea Tirali, un tempo sede di una delle più potenti famiglie veneziane e successivamente utilizzato come scuola elementare e come tribunale. Le opere sono ispirate ai mestieri tradizionali legati a Venezia, come gli affreschi, il vetro di Murano, i tessuti preziosi e i pavimenti con il loro tipico design. La mostra prende il nome da Giano (Janus), il dio romano degli inizi, spesso visto con due facce, una che guarda in avanti e l'altra all'indietro, a indicare l'obiettivo della mostra di unire simbolicamente la storia con la contemporaneità.

Janus è la mostra inaugurale di Palazzo Diedo che riunisce undici artisti invitati a creare opere site specific in diretto rapporto con l’architettura e legate all’antica tradizione dei mestieri d’arte di Venezia, come gli affreschi, i teleri, il vetro di Murano, i tessuti preziosi e la decorazione a terrazza dei pavimenti.

La mostra prende il nome da Giano (Janus), tra le divinità più antiche e venerate del Pantheon romano il dio degli inizi e dei passaggi che con la sua classica iconografia bifronte è in grado di guardare contemporaneamente al passato e al futuro. Questa la sfida raccolta dagli artisti nell’affrontare gli spazi settecenteschi del Palazzo e nell’interpretare in chiave contemporanea, ognuno con la propria sensibilità, le preziose tecniche artigianali che hanno reso grande la storia di Venezia.

A partire dall’ingresso trasformato da Liu Wei in un onirico spazio immersivo popolato da animali fantastici, le opere si insinuano in tutti e quattro i piani giocando sulla meraviglia e lo spaesamento o sull’affinità e la mimesi. Agli affreschi e stucchi antichi si alternano soffitti con ludici sfondati pittorici sul cielo e sul mare di Urs Fischer e AYA TAKANO, che in maniera diversa riprendono la storia dell’arte e i simboli dell’iconografia veneziana (rispettivamente la Camera degli Sposi e il Mercante di Venezia), e i “teleri” di Mariko Mori e Hiroshi Sugimoto che aprono lo sguardo sul proprio personalissimo concetto di luce. Dalla pennellata concettuale di Lee Ufan, eseguita con l’antica tecnica dell’affresco a giornate, alla tela riportata di Jim Shaw, di una tale ricchezza di dettagli e simboli da far invidia ai più enigmatici temi allegorici del passato, fino allo stucco di Ibrahim Mahama che nel soggetto e ancor più nel processo (prodotto in Ghana nella scuola da lui fondata Red Clay) ci impone una riflessione sulla storia e la memoria per affrontare i cambiamenti necessari per superare le ingiustizie del mondo contemporaneo.

La scala, le luci, il pavimento, (Carsten Holler, Sterling Ruby, Piero Golia) elementi strutturali e funzionali dello spazio, sono stati altrettanto coinvolti dal gesto conturbante degli artisti che nell’utilizzo di materiali e tecniche tradizionali, sornionamente si mimetizzano nello spazio previo generare un detournement nello spettatore al momento della loro sperimentazione.

Per approfondire le poetiche dei singoli artisti, insieme alle opere permanenti la mostra presenta anche opere di nuova produzione o concettualmente legate al contesto.

Metafora stessa di Palazzo Diedo che intende guardare al passato per poter interpretare il futuro, Janus unisce artisti di nazionalità e culture diverse ponendosi come ponte tra est e ovest, sud e nord perché nel vedere insieme il prima e il dopo si possa attraversare la soglia che ci porterà dal vecchio al nuovo.

Artisti

  • Urs Fischer

    Nato nel 1973 a Zurigo, in Svizzera. Vive e lavora a New York, negli Stati Uniti

  • Piero Golia

    Nato nel 1974 a Napoli. Vive e lavora a Los Angeles

  • Carsten Höller

    Nato nel 1961 in Germania. Vive e lavora a Stoccolma, in Svezia e a Biriwa, in Ghana

  • Ibrahim Mahama

    Nato nel 1987 a Tamale, in Ghana. Vive e lavora ad Accra e Tamale, in Ghana

  • Mariko Mori

    Nata nel 1967 a Tokyo, in Giappone. Vive e lavora in Giappone

  • Sterling Ruby

    Nato nel 1972 a Bitburg, in Germania. Vive e lavora a Los Angeles, negli Stati Uniti

  • Jim Shaw

    Nato nel 1952 in Michigan, negli Stati Uniti. Vive e lavora a Los Angeles

  • Hiroshi Sugimoto

    Nato nel 1948 a Tokyo, in Giappone. Vive e lavora a New York, negli Stati Uniti e a Tokyo, in Giappone

  • Aya Takano's fresco Palazzo Diedo

    AYA TAKANO

    Nata nel 1976 a Saitama, in Giappone. Vive e lavora a Kamakura, in Giappone

  • Lee Ufan

    Nato nel 1936 a Kyongnam, in Corea del Sud. Vive e lavora in Giappone

  • Liu Wei

    Nato nel 1972 a Pechino, in Cina. Vive e lavora a Pechino, in Cina

temporanei

Progetti Speciali

© Massimo Pistore

Rhea Dillon

in collaborazione con The Kitchen

La celebre istituzione culturale interdisciplinare di New York The Kitchen presenta Rhea Dillon (nata nel 1996), l'artista e scrittrice londinese che esamina i modi in cui la Blackness è concettualizzata in una pratica estetica e teorica.

20 x 24 at Diedo

© Massimo Pistore

20 x 24 at Diedo

con la Fondazione Polaroid

Per l'apertura di Palazzo Diedo, la Polaroid Foundation ha invitato gli 11 artisti partecipanti alla mostra inaugurale Janus a creare un'opera originale utilizzando la Polaroid 20×24. La macchina istantanea più grande del mondo è alta quasi due metri, pesa più di 120 kg e produce foto da 20×24 pollici (50×60 cm) con una notevole risoluzione.

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About ita

CHI SIAMO

Berggruen Arts & Culture

© Massimo Pistore

Istituito da Berggruen Arts & Culture, fondazione benefica creata dal collezionista e filantropo Nicolas Berggruen, Palazzo Diedo si propone di approfondire il legame tra l'arte contemporanea e il passato, e tra l'Oriente e l’Occidente. Ospiterà residenze d'artista, mostre, eventi, film e performance su cinque diversi livelli con una superficie totale di 4.000 metri quadrati.

© Casa dei Tre Oci

Nel 2021, Nicolas Berggruen ha acquisito anche la Casa dei Tre Oci, a Venezia, per farne il centro europeo del Berggruen Institute, una casa delle idee e un luogo di dialogo globale che avrà un programma internazionale di summit, workshop, simposi e mostre. Il Berggruen Institute Europe e le Gallerie dell'Accademia presentano congiuntamente opere provenienti dal Berggruen Museum di Berlino, nella mostra che inaugura lo spazio dei Tre Oci, Affinità Elettive: Picasso, Matisse, Klee e Giacometti in entrambe le sedi dal 24 marzo al 23 giugno 2024.

Palazzo Diedo

  • Palazzo Diedo ©Matteo Catania Hubove Studio_38

    Palazzo Diedo ©Matteo Catania Hubove Studio_38

  • Palazzo Diedo ©Matteo Catania Hubove Studio_38

    Palazzo Diedo ©Matteo Catania Hubove Studio_38

  • Palazzo Diedo ©Matteo Catania Hubove

    Palazzo Diedo ©Matteo Catania Hubove

  • Palazzo Diedo ©Matteo Catania Hubove Studio_38

    Palazzo Diedo ©Matteo Catania Hubove Studio_38

Il Palazzo riapre le porte dopo oltre due anni di restauro che hanno riportato allo splendore i monumentali spazi decorati con affreschi e stucchi del ‘700 e ‘800 dopo un lungo abbandono.

Costruito nella seconda metà del XVIII secolo su progetto dell’architetto Andrea Tirali come residenza dell’importante famiglia Diedo, il Palazzo affacciato sul Rio della Maddalena si sviluppa su cinque livelli, con una superficie totale di circa 4.000 metri quadrati, due piani nobili, un mezzanino e un’ampia mansarda che sarà dedicata alle residenze di artisti.

Con un numero incredibile di finestre che accolgono la calda luce della laguna su tutti i lati, il Palazzo presenta notevoli elementi decorativi a partire dal Piano Terra che con la sua altezza di 8 metri presenta due portali, che costituivano una originale composizione a croce latina, sovrastati da una trabeazione a fasce e da un piccolo timpano centrale con figure in gesso. Il mezzanino conserva decori con stucchi monocromi e colori pastello, cornici a motivi floreali e medaglioni con ritratti. Prezioso è soprattutto l’apparato decorativo dei soffitti delle sale del Primo Piano con un ciclo pittorico realizzato da Francesco Fontebasso dipinto nel 1765 con temi allegorico-mitologici, e uno lievemente più tardo attribuito a Costantino Cedini eseguito per celebrare le nozze di Antonio Diedo, futuro segretario perpetuo della nuova Accademia di Belle Arti con Lucrezia Adriana Nani avvenute nel 1795. In fine, il secondo Piano Nobile, in futuro destinato ai laboratori d’artista, presenta nel solo portego centrale sei grandi affreschi di Capricci romani monocromi.

A seguito del fallimento della famiglia Diedo il Palazzo fu acquistato dal Comune di Venezia nel 1889 destinato alla funzione di scuola elementare, il cui ricordo è ancora vivido nella memoria dei veneziani, e successivamente divenne sede del Tribunale di Sorveglianza.

Dopo un decennio di abbandono, oggi Palazzo Diedo mira ad essere un organo attivo nel ricco tessuto cittadino ospitando installazioni permanenti create appositamente per i suoi spazi, oltre ad eventi performance, simposi e proiezioni. A partire dal 2026 ospiterà un programma di residenze d’artista per la promozione della creazione artistica a Venezia in diretta collaborazione con artigiani specializzati nelle diverse tecniche della tradizione locale come il vetro, la costruzione navale, i tessuti, la ceramica e la porcellana, la forgiatura del ferro.

Opere Site Specific

Palazzo Diedo, nuovo spazio dedicato all'arte contemporanea, il più grande a Venezia nell’ultimo decennio, apre al pubblico il 20 aprile 2024 con 11 interventi originali site-specific di altrettanti artisti di fama internazionale: Urs Fischer, Piero Golia, Carsten Höller, Ibrahim Mahama, Mariko Mori, Sterling Ruby, Jim Shaw, Hiroshi Sugimoto, AYA TAKANO, Lee Ufan e Liu Wei.

La mostra, intitolata Janus, e i due progetti speciali, presentati in collaborazione rispettivamente con The Kitchen di New York e con la Polaroid Foundation, riaprono il Palazzo dopo un importante restauro in concomitanza con la 60° Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia 2024.


Gli interventi degli artisti sono stati concepiti in dialogo con l'architettura e le caratteristiche dell'edificio settecentesco realizzato da Andrea Tirali, un tempo sede di una delle più potenti famiglie veneziane e successivamente utilizzato come scuola elementare e come tribunale. Le opere sono ispirate ai mestieri tradizionali legati a Venezia, come gli affreschi, il vetro di Murano, i tessuti preziosi e i pavimenti con il loro tipico design. La mostra prende il nome da Giano (Janus), il dio romano degli inizi, spesso visto con due facce, una che guarda in avanti e l'altra all'indietro, a indicare l'obiettivo della mostra di unire simbolicamente la storia con la contemporaneità.

  • Palazzo Diedo Sito ©Matteo Catania - Hubove Studio-18

    Urs Fischer

    Good Luck Peanuts

    Foto di Matteo Catania 

  • Ibrahim Mahama, Three Little Birds,  Photo by Massimo Pistore

    Ibrahim Mahama

    Three Little Birds

    Foto di Massimo Pistore

  • Mariko Mori

    Great Light

    Foto di Matteo Catania

  • Sterling Ruby

    Lantern (3)

    Foto di Massimo Pistore

  • Jim Shaw, The Alexander Romances, Photo by Massimo Pistore

    Jim Shaw

    The Alexander Romances

    Foto di Massimo Pistore

  • Hiroshi Sugimoto, Enlightning, Photo by Massimo Pistore

    Hiroshi Sugimoto

    Enlightning

    Foto di Massimo Pistore

  • AYA TAKANO, Untitled, Photo by Massimo Pistore

    AYA TAKANO

    Untitled

    Foto di Massimo Pistore

  • Lee Ufan, Response, Photo by Massimo Pistore

    Lee Ufan

    Response

    Foto di Massimo Pistore

  • Liu Wei, Throw a Dice, Photo by Massimo Pistore

    Liu Wei

    Throw a Dice

    Foto di Massimo Pistore

Staff

  • Direct -  Mario Codognato

    Mario Codognato

    direttore

  • Curator - Adriana Rispoli

    Adriana Rispoli

    curatrice

  • Silvio Fassi

    architetto

  • Pietro Lunetta

    producer

Mario Codognato, Director, Berggruen Arts & Culture

Mario Codognato was, since its foundation in 2005, the chief curator of MADRE, the new museum of contemporary art in Naples, where he has curated, among others, the retrospectives of the work of Jannis Kounellis (2006), Rachel Whiteread (2007), Thomas Struth (2008) and Franz West (2010).

He has previously worked at the contemporary art project at the Archeological Museum in Naples, where he curated the exhibitions of Francesco Clemente (2002), Jeff Koons (2003), Anish Kapoor (2003), Richard Serra (2004), Anselm Kiefer (2004) and the first ever museum retrospective of Damien Hirst (2004).

Since 1999, he has curated site-specific public projects for Piazza Plebiscito in Naples including Robert Rauschenberg (1999), Joseph Kosuth (2001), Sol Lewitt (2005), Jenny Holzer (2006), Jan Fabre (2008) and Carsten Nicolai (2009). He has curated exhibitions for other institutions and written their catalogue essays on the work of Alighiero Boetti (1992 and 1999), Richard Long (1994 and 1997), Gilbert & George (1998), Jan Fabre (1999), Brice Marden (2001), Wolfgang Laib (2005) Candida Hoeffer (2013), Douglas Gordon (2017) and Ed Ruscha (2019). He has curated several thematic exhibitions, including Barock at MADRE in 2009 and Fragile? at the Cini Foundation in Venice in 2013.

From 2014 to 2016 he was chief curator at the 21er Haus of the Belvedere in Vienna, where he has curated among others, the retrospective exhibitions of Olafur Eliasson, Tomas Saraceno and Sterling Ruby, and the exhibition “Sleepless” on the history and role of the bed in art. Latest projects include Anish Kapoor at Macro in Rome (2017), Damien Hirst at Houghton Hall in Norfolk (2018) and Galleria Borghese in Rome (2021) and Georg Baselitz at the Museum Palazzo Grimani in Venice (2021).

Since 2016 he is the director of the Anish Kapoor Foundation and since 2022 of the Berggruen Arts & Culture Foundation. He will co-curate in 2024 with Gary Garrels the Willem de Kooning survey exhibition at the Gallerie dell’Accademia in Venice during the next Art Biennale.

Adriana Rispoli, Curator, Berggruen Arts & Culture

Adriana Rispoli is an art historian and curator whose interests are mainly focused on art in public space, site-specific art projects and environmental issues.

She has been a curator at Madre Museum in Naples and collaborated in curating exhibitions and interdisciplinary projects with numerous Italian and international institutions including the Venice Biennale, Copodimonte Museum, Fondazione Morra, Museo Pignatellli in Naples, Paestum Archaeological Park, Certosa di San Giacomo Capri, Palazzo Incontro Rome, Palazzo Ducale Massa Carrara, Ovartaci Museum, Aahrus Denmark, Belgrade Cultural Center, Serbia, MSU Museum of Contemporary Art Zagreb, Croatia, Zoma Museum Addis Ababa, Ethiopia, PiSt Istanbul, Town House Cairo, CCA Tel Aviv, State Museum Thessaloniki.

She has edited numerous publications and essays in catalogues, currently in her third year of a PhD program at the University of Salerno and working as a curator at Palazzo Diedo, Berggruen Arts & Culture, Venice.

Silvio Fassi, Architect, Berggruen Arts & Culture

Silvio Fassi graduated in architecture from the IUAV in Venice in 1993 and trained at Vittorio Gregotti's studio, first in Lisbon, participating in Expo98 and various renovation and new construction projects, and then in Milan, participating with Pierluigi Cerri in numerous interior architectures and fit-out projects.

In the Venice lagoon area, he has directed numerous renovation, renovation, and urban regeneration projects, including: the Enel colonia marina at Alberoni, Coin house at Santa Sofia on the Grand Canal, Vega Science and Technology Park in Porto Marghera (Vega 2 and Vega 3), renovation of the Rossini cinema.

The most significant ongoing projects are the urban regeneration of a large area in Porto Marghera (Officine Galileo, Ferriera Preo and Molo di Venezia), ca' Diedo da le Oche in Venice, ca' Diedo in santa Fosca and casa 3 Oci in Giudecca.

Pietro Lunetta, Producer, Berggruen Arts & Culture

Born in Venice in 1972, though destined for other business, he became a designer after discovering his creative talent when seeing the success of his creations originally invented for fun. His natural skills as a designer allowed him to see, for example, one of his lamps be made immediately and put to production by Nemo Italiana Luce in 1996. Pietro trained and collaborated with Aldo Cibic’s studio in 1999, whilst simultaneously carrying out design projects for other companies and design exhibitions, such as Leucos, Andromeda, EaTable Glass, Oltrelaguna, Fusion, Murano Museum of Glass, Aperto Vetro 1998. His approach to design is sophisticated, with the correct dose of liveliness, yet encapsulated in a simple, functional and practical style. His predilection to rethink ordinary objects, or classical forms within a new context, creating surprising experiences and enhancing perception to extend their use whilst maintaining a remarkable level of quality is not the result of an ideology or process of recovery, but rather a way to deceive expectations.

In 2005 Pietro co-founded Façon de Venise, designing the first collection of rubber outdoor chandeliers. In 2009 he began a collaboration with Fortuny, the famous printed fabric factory, later taking over as its Art Director until 2017.

In 2018 he began the project Homer. He serves in multidisciplinary roles, from product design to art direction. He has also been Producer for Palazzo Diedo Berggruen Arts & Culture since 2023.

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30121 Venezia