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Proiezione Taking Venice

  • Titolo: Taking Venice
  • Sottotitolo:

    DOMENICA 16, 23, 30 GIUGNO
    ORE 19

  • Data evento: 16-06-2024

Taking Venice

DOMENICA 16, 23, 30 GIUGNO
ORE 19

di Amei WallachDomenica 16, 23, 30 giugno ore 19:00 Gratuito

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98' - lingua originale ENG con sottotitoli

Domenica 16 giugno: la regista Amei Wallach sarà presente in sala per il Q&A a fine proiezione.

Gratuito, fino ad esaurimento posti

Capienza limitata, ingresso in sala ore 18:45

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"Taking Venice" ci porta alla Biennale di Venezia del 1964: secondo le voci, quell'edizione fu truccata dal governo degli Stati Uniti attraverso un team di addetti ai lavori. L'obiettivo? Robert Rauschenberg, l'artista prescelto, doveva vincere il primo premio.

Il documentario racconta questo e molto altro: come si è sviluppata l'arte di Rauschenberg, esplorando la nuova scena artistica degli anni Sessanta. In quella Biennale insieme a Rauschenberg esposero artisti fondamentali, la cui influenza permane fino ad oggi: tra gli altri, James Rosenquist, Roy Lichtenstein, Frank Stella, Jim Dine, Claes Oldenburg, John Chamberlain.

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  • Visite: 1611

Proiezione Le Formiche di Re Mida

  • Titolo: Le formiche di re Mida
  • Sottotitolo:

    DOMENICA 26 MAGGIO
    ORE 19

  • Data evento: 26-05-2024

Le formiche di re mida External

di Edgar Honetschläger
Domenica 26 maggio ore 19:00
Gratuito

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durata 75' Italiano/ English subtitles

il regista sarà presente in sala per il Q&A a fine proiezione.

gratuito, fino ad esaurimento posti

capienza limitata, ingresso in sala ore 18:45

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Alle porte della città di Tarquinia, non lontano da Roma, dove gli Etruschi hanno lasciato le loro più belle pitture tombali, adagiata su un colle, da cui si domina il Mar Tirreno, si trova una casa antica.
Il suo tetro padrone, quando non cerca tesori, strombazza slogan patriottici dalla sua Fiat Panda, mentre il prete, suo amico e nemico, spara a tutto ciò vada oltre la sua comprensione. A loro si unisce il coro degli immigrati, contadini della zona che si abbandonano al pensiero hegeliano, e un meccanico su un cavallo, che sostiene le sue tesi senza preoccuparsi del consenso comune. Il vero protagonista del film, invece, è Balthazar, un asino filosofo che, in un doppio colloquio con una creatura che è metà umana e meta' pianta, riflette sull'operato dell'uomo.

LE FORMICHE DI MIDA è una ricerca cinematografica dielle tracce dei momenti in cui la storia umana si e' cristallizzata e sono cambiate le nostre idee sulla natura. Recitato da dilettanti, i cui ruoli, ritagliati sui loro personaggi reali, si intrecciano come vignette, si dispiega il panopticon di un mondo onirico basato sulla triste realtà. Il film, della durata di 75 minuti, cerca di districare il conflitto uomo/natura con serietà giocosa, con la risata che si spegne sulle labbra.

Attori
Anna Teresa Rossini, Lampino, Elena Moschoni, Giancarlo Camurani, Peppe Gnochetto,
Alessandro Twombly
Camera Fabrizio Farroni
Fonica Azzurra Stirpe
Scenografo Carlo Brignola
Make up Artist Arianna Ferri
Montaggio Thomas Woschitz / (Edgar Honetschläger)
Color Grading/Compositing Andrea Favia
Sound Design Silvia Moraes
Assistente Regista Renato Chiocca
Scenegiattura + Produttore + Regista Edgar Honetschläger

Production
Edoko Institute Film Production (AT)
Contact/Production Company
Edoko Institute Film Production / Edgar Honetschläger
Neulinggasse 23/2
1030 Vienna, Austria
+43 699 11065547
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.honetschlaeger.com

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Yes we can

  • Titolo: Yes we can
  • Sottotitolo:

    GIOVEDÌ 12 SETTEMBRE
    ORE 19

  • Data evento: 22-06-2024
Ibrahim Mahama, Ibrahima Lo - Palazzo Diedo Venezia

Yes we can
Ibrahim Mahama
Ibrahima Lo

Palazzo Diedo
modera Adriana Rispoli

Giovedì 12 settembre, h. 19
ingresso libero fino ad esaurimento posti

Yes we can - talk pubblico tra l’artista ganese Ibrahim Mahama, tra i protagonisti della mostra Janus attualmente in corso, e Ibrahima Lo, giovane scrittore senegalese/veneziano attivista per i diritti umani, che per alcuni mesi ha lavorato proprio a Palazzo Diedo come mediatore culturale.
L’incontro sarà moderato dalla curatrice di Palazzo Diedo, Adriana Rispoli.


Molti i temi che verranno affrontati nel corso della conversazione: dall’emancipazione e il riscatto attraverso lo studio, l’arte e la cultura, a quello del viaggio, toccando il fenomeno della globalizzazione, della migrazione e del mondo in movimento.
L’ingresso sarà gratuito fino ad esaurimento posti.

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Ibrahim Mahama (nato nel 1987 a Tamale, Ghana) vive e lavora tra Accra e Tamale. Ha studiato pittura e scultura presso la Kwame Nkrumah University of Science and Technology di Kumasi (2013). La sua pratica artistica è caratterizzata dall'uso di materiali raccolti negli ambienti urbani - resti di legno, documenti cartacei e sacchi di juta - che manipola e trasforma per esplorare temi come la globalizzazione, la migrazione e il commercio delle merci. Le sue opere sono spesso realizzate in collaborazione con cittadini, artisti, architetti e tecnici ghanesi.
L’opera permanente di Mahama presente a Palazzo Diedo, Three Little Birds (2023, murale in rilievo, in fibra di vetro), si ispira ai materiali visivi che circondano lo studio dell'artista e della fondazione Red Clay in Ghana. Dagli alunni delle scuole che osservano la costruzione di una linea ferroviaria alle famiglie che utilizzano l'infrastruttura ferroviaria come sfondo per un ritratto di famiglia, le linee e il sistema di produzione intorno ad esse creano piattaforme creative per reinterpretare il corpo in relazione alla storia.

Ibrahima Lo, 23 anni, è noto al pubblico per aver pubblicato nel 2021 il romanzo autobiografico “Pane e acqua” (Villaggio Maori Edizioni), una delle storie che ha ispirato il regista Matteo Garrone per il film “Io capitano”. Quest’anno ha pubblicato con la stessa casa editrice il suo secondo romanzo dal titolo “La mia voce – Dalle rive dell’Africa alle strade d’Europa”.
Ibrahima, figlio unico, dopo aver perso la madre a 10 anni e il padre a 15, decide di lasciare il Senegal per realizzare i suoi sogni. Ma i viaggi 'facili' per l'Europa di cui gli dicevano erano solo un'illusione. Giunto in Libia, dopo aver attraversato il deserto, la speranza che il peggio fosse passato si infrange nelle varie prigioni in cui il giovane è trasportato di volta in volta, per poi riuscire ad attraversare il mare con un gommone per arrivare nel nostro Paese. Approdato in Italia, Ibrahima è prima a Bari, poi ad Alpago, a Belluno e infine a Venezia, città che, con luci e qualche ombra, lo ha indefinitiva accolto.
Ibrahima Lo, pur continuando a studiare e a lavorare, è ora impegnato nel portare la sua testimonianza a studenti in scuole e università, ma anche confrontandosi con magistrati, cineasti e rappresentanti istituzionali europei.

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Palazzo Diedo
Berggruen
Arts & Culture

Contatti
+39.041.0980227
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Fondamenta Diedo
Cannaregio 2386
30121 Venezia