The Condemned
Un film di Mark Franchetti and Nick Read
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SABATO 15 NOVEMBRE 2025
ORE 18.30
BLACK BOX, PALAZZO DIEDO
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Durata: 1h 20m
Il film è proiettato in russo con sottotitoli in inglese. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
L’evento sarà seguito da una conversazione tra il regista e produttore del film Mark Franchetti e il Professore Matteo Bertelé.
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Con accesso inedito ad una delle istituzioni più impenetrabili e remote della Russia, questo documentario esplora la realtà di un carcere di massima sicurezza riservato esclusivamente agli assassini. Nel cuore della terra dei gulag, questo è il capolinea per alcuni dei criminali più pericolosi del paese — 260 uomini che, insieme, hanno ucciso quasi 800 persone. Il film si propone di scavare nella mente e nell’anima di alcuni di questi detenuti.
In interviste brutalmente sincere e non censurate, i prigionieri parlano dei loro crimini, della vita e della morte, del pentimento e dell’assenza di rimorso, della follia e della speranza. Il documentario li segue per diversi mesi nelle loro giornate implacabili, mettendo a nudo una delle sottoculture più segrete della Russia per mostrare cosa accade quando un uomo viene rinchiuso in una minuscola cella per 23 ore al giorno, per tutta la vita.
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Mark Franchetti è un giornalista e documentarista. Ha lavorato per 23 anni come reporter e corrispondente estero per il Sunday Times, con una lunga permanenza a Mosca.
Ha scritto ampiamente sulla Russia, sull’ex Unione Sovietica e ha seguito i conflitti in Cecenia, Kosovo, Iraq, Afghanistan, Georgia e Ucraina. Si è inoltre occupato di cronaca sulla mafia italiana.
È stato insignito del British Press Award per la sua copertura dell’assedio al teatro di Mosca e del Foreign Press Association Award per il suo reportage dal fronte sulla morte di civili iracheni per mano delle truppe statunitensi durante la Seconda Guerra del Golfo.
Matteo Bertelé è professore di storia dell’arte contemporanea e storia dell’arte russa all’Università Ca’ Foscari Venezia. I suoi interessi riguardano l’arte e la cultura visiva russa, sovietica e socialista, la storia delle esposizioni e la dimensione culturale della Guerra Fredda.