Bolshoi Babylon
Un film di Mark Franchetti and Nick Read
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VENERDÌ 14 NOVEMBRE 2025
ORE 18.30
BLACK BOX, PALAZZO DIEDO
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Durata: 1h 25m
Il film è proiettato in russo con sottotitoli in inglese. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
L’evento sarà seguito da una conversazione tra il regista e produttore del film Mark Franchetti e il Professore Matteo Bertelé.
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Il Teatro Bolshoi — simbolo della cultura russa nonché tesoro culturale mondiale — rimane un luogo di mistero e fascino. Tuttavia, negli ultimi anni la compagnia è finita sotto i riflettori più per gli scandali che per ragioni artistiche. L’attacco con l’acido del 2013 al direttore artistico Sergei Filin, insieme a intrighi interni e cambiamenti nella dirigenza, hanno gettato un’ombra sul suo nome leggendario.
Il film da allo spettatore un accesso senza precedenti alle dinamiche interne della compagnia, dando voce a ballerini e membri dello staff che di rado vengono intervistati. Unendo tematiche storiche a vicende profondamente personali, e ad una realtà nascosta e marcata da dolore e fama, il film svela il dramma invisibile che si cela dietro le acclamate esibizioni del Boshoi.
Bolshoi Babylon, prodotto per HBO e BBC, è stato presentato al Toronto International Film Festival ed è stato proiettato nei cinema di più di 20 paesi.
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Mark Franchetti è un giornalista e documentarista. Ha lavorato per 23 anni come reporter e corrispondente estero per il Sunday Times, con una lunga permanenza a Mosca.
Ha scritto ampiamente sulla Russia, sull’ex Unione Sovietica e ha seguito i conflitti in Cecenia, Kosovo, Iraq, Afghanistan, Georgia e Ucraina. Si è inoltre occupato di cronaca sulla mafia italiana.
È stato insignito del British Press Award per la sua copertura dell’assedio al teatro di Mosca e del Foreign Press Association Award per il suo reportage dal fronte sulla morte di civili iracheni per mano delle truppe statunitensi durante la Seconda Guerra del Golfo.
Matteo Bertelé è professore di storia dell’arte contemporanea e storia dell’arte russa all’Università Ca’ Foscari Venezia. I suoi interessi riguardano l’arte e la cultura visiva russa, sovietica e socialista, la storia delle esposizioni e la dimensione culturale della Guerra Fredda.